Lo Studio

È la mia custodia. Un contenitore dove creatività e problemi da risolvere hanno a disposizione efficaci strumenti tecnici – espressivi, raffinati negli anni, grazie ai quali la pratica della mia progettazione si è sviluppata e consolidata. Gli strumenti sono semplici e della tradizione europea e orientale, a partire dagli inchiostri e dall’incisione, specialmente su legno. La xilografia e il block printing sono fonte di ispirazione continua insieme all’uso delle chine, per calligrafia, della stampa monotipo, e dello suminagashi.

Tutto ciò governato e condotto, verso la composizione di un pattern e di una collezione, dal Collage. Necessità imprescindibile la tecnica del collage, sia esso manuale, realizzato con forbici, colle e cartoncini, o digitale attraverso pixel e vettori, rendendo così esecutivo ogni progetto proposto. Lo studio è il luogo dove ha inizio la narrazione, perchè la decorazione non è mai fine a se stessa.

Blockprinting

La stampa, nella tradizione manuale più antica, e la riproduzione di immagini e testi attraverso la tecnica orientale, Cinese e Giapponese, e naturalmente Europea, mi hanno conquistata da sempre per la loro capacità di ripetere uno stesso soggetto in una raffinata e unica diversità.

L’interesse per la stampa non solo di opere d’arte, ma soprattutto di arte applicata all’uso quotidiano, mi ha poi rapita approfondendo la tecnica del blockprinting, storicamente presente in tutta Europa nella produzione di carta, tessuti decorati già dal medioevo e praticato fino agli inizi del secolo scorso, e nella tradizione indiana su carta e tessuto anche ai giorni nostri. Il blockprinting è un processo di stampa apparentemente semplice ma che implica talento, pazienza e procedura in tutto l’arco della sua produzione, dall’incisione dei blocchi profumati di palissandro (bois de rose), al ritmo musicale dell’impressione del blocco inchiostrato sul telo o sulla carta, per non parlare delle tinture e dei finissaggi.

La progettazione dei miei disegni avviene spesso attraverso l’uso dell’incisione che, col tempo, e con un po’ di divertimento e voglia di stare maggiormente in laboratorio a usare le mani, si è messa in luce come prodotto finito e strumento di comunicazione di un lavoro bello, appagante, e per me di grande interesse e spunto creativo.

Ho cominciato così, in parallelo al mio lavoro di textile designer, un progetto di design incentrato sulla creazione di pattern originali, stampati a blocco, a mano, con inchiostri atossici su tessuti naturali per accessori, abbigliamento e arredamento. Ogni disegno è trasferito mediante intaglio manuale o taglio laser su una matrice (linoleum, gomma, legno, polimero), è quindi inchiostrato e stampato direttamente sul tessuto.

Ogni singolo telo e composizione sono un prodotto unico che numero per ogni esemplare finito, diverso da qualsiasi altro simile, esaltando ciò che amo, le imperfezioni che conferiscono ad ogni creazione il proprio carattere originale e natura artigianale.

Suminagashi

Suminagashi (sumi + nagashi / inchiostro + galleggiare) nella lingua giapponese ha un duplice significato. Nel primo si intende la tecnica di far fluttuare l’inchiostro sull’acqua, nel secondo invece il risultato visivo del fluttuare dell’inchiostro raccolto e assorbito adagiando un foglio di carta porosa a pelo dell’acqua, ovvero l’immagine della trasmissione dei segni marezzati ad arte, o a sentimento, dell’inchiostro, l’immagine di una stampa monotipo incredibilmente imprevedibile.

La pratica del Suminagashi, alla quale io faccio riferimento nel mio lavoro di ricerca e creatività è la tecnica di marmorizzazione più antica di cui abbiamo testimonianza, dal Giappone intorno l’anno 1000. La carta decorata con questa tecnica veniva usata per la produzione di manoscritti, come parte integrante o decorativa di un’opera visiva più complessa.

Gli strumenti sono semplici e non hanno bisogno di grandi allestimenti, gli stessi usati nella Calligrafia cinese, detti tradizionalmente anche i quattro tesori(Wen fang si bao).

SUMI bastoncino tradizionale di inchiostro solido (ottenuto da un impasto di colla naturale e fuliggine da profumatissima resina vegetale), SUZURI, la pietra per sfregare e ottenere con qualche goccia d’acqua il pigmento dal bastoncino, HUDE il pennello e infine KAMI, la carta.

Si sottointende il quinto elemento che simula l’universo e la natura, il contenitore all’interno del quale succede e si svolge questa pratica intensa ed estremamente divertente e spirituale.

Mi piace mantenere lo Suminagashi come una pratica a sé stante, che racconta le tracce di quello che succede in un momento speciale, una pausa dal giudizio e dall’aspettativa di un risultato controllabile.

Lo Suminagashi è mettersi a proprio agio, viaggiare e scoprire ispirazioni senza mai raggiungere l’obiettivo, attualmente uno straordinario privilegio.

Intorno agli strumenti per realizzare lo Suminagashi, ho sviluppato una innocua ossessione per la ricerca degli oggetti della pratica. Guardando alla tradizione e cultura orientale, oggetti perfetti e funzionali anche nelle versioni più semplici e rudimentali.

Molti pennelli di origine animale, sintetici non meno straordinari. Ho trovato parecchi Suzuri, le pietre per sciogliere e contenere l’inchiostro. Lo Suzuri lo scelgo a seconda dell’estro ed eventualmente del luogo dove mi trovo.

Quando non sono in studio cerco di praticare Suminagashi, col mio kit da viaggio.

Basta poco, anche un piatto con dell’acqua e il bastoncino di inchiostro solido, realizzato a mano e profumatissimo di essenze naturali, e un paio di pennelli, tutto dentro ad un astuccio.

Il bastoncino solitamente è ottenuto da una composizione di fuliggine di legni resinosi, come il pino, colla animale e canfora.

Esistono moltissimi tipi di bastoncini che si differenziano nel colore e nella lucentezza della pennellata proprio per il tipo e modo di miscelare questi pochi elementi, con variabili simili a delle sfumature di carattere.

Gli inchiostri più belli, lisci e nerissimi li ho comprati direttamente in Cina dal sito Inkston dove vorrei comprare ogni cosa, anche la straordinaria carta centenaria di Xuan patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco!

Non da meno gli inchiostri giapponesi Kinkoen. Bastoncini dall’intenso profumo e dalle gradazioni più raffinate, sono realizzate da secoli nell’antica tradizione della manifattura della prefettura di Nara.